Tremenda
notte
e lugubre
mattina
a sole
spento.
Si puo’
non
chiamarlo: tradimento?
Forse si
puo’.
Si puo’
non
chiamarla: rovina?
Di certo
no.
Nominare la
disfatta
si deve
guardare in
faccia
il male
potente,
truce, immane
a nulla
vale
tergiversare.
Alexis, il
pugnale
che ti sei
fitto
in cuore
ha ucciso
te
come uccide
noi
alla morte
scampo non
c’è
in
quell’atroce
chinar la
testa
al boia
in quel
firmare.
Ora si puo’
ancora dire:
domani?
Chissà.
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