Luciano,
noi siamo
qui con il respiro corto
del dolore,
attorno al tuo corpo
che il male
ha tormentato
spossato e
strapazzato, noi siamo qui
ma tu amico
mio, fratello, tu dove sei?
Dov’è
il nero tuo
sguardo intelligente
dov’è la
voce chiara, il luccichio degli occhi
il balenio
impetuoso della mente
dov’è il
soccorso della tua parola lucida e paziente,
e della
mano tesa
dov’è il
tuo sorriso grande, malizioso e indulgente
Luciano, amico
mio, fratello, dove sei tu?
Come vorrei
adesso pensarti sorridente
nel
giardino di Eden, ma non posso: come potrei?
Tu non
credevi ed io nemmeno
alla consolazione
eterna,
solo al
cuore umano, troppo umano credevi
quello che batte
qui tra i ricordi e il pianto.
Ah,
Luciano! Quante emozioni
nei nostri anni
insieme
quanti
scoppi di risa, progetti, discussioni
utopie di
un mondo più giusto, convinzioni
quanti
passi a Parigi in ogni dove
quanta
voglia di fare
quante ore
e giorni e mesi a lavorare
a scrivere,
cercare, calcolare
come quanto
e perchè
a disegnare
curve grafici istogrammi
che ci
sembravan vivi e veri
solo perchè
eri vivo e vero tu
vero di
cuore e vivo, intelligente
ma che non eran
niente
che non
saranno mai più niente per me
ora che tu non
ci sei più.
Addio
Luciano, amico
mio, fratello. Addio.